09 febbraio 2007

Il calcio è uno sport bellissimo....la violenza NO!!!!!

Avevamo il campionato più bello del mondo, dicevano, e forse c'è chi lo dice ancora. Ora abbiamo il campionato più razzista, e c'è chi lavora alacremente per farlo diventare anche il campionato più violento.
Molte volte provo a guardare una partita (non amando molto il calcio)e spesso rimango affascinata da un passaggio smarcante o dal modo in cui un giocatore addomestica la palla, serpeggiando tra gli avversari. Indubbiamente , certe volte, le decisioni arbitrali sono discutibili, ma un conto è sollevare critiche lecite e motivate, un altro è scagliarsi. Alcuni giocatori simulano un fallo, ed anche questo è riprovevole, ma non per questo è giusto scatenare una rissa con le tifoserie contrarie.
Penso che andare allo stadio, partecipare ai cori, che non sempre sono ingiuriosi o volgari, sia un’esperienza bellissima.
Come è possibile arrivare a mettere a repentaglio la vita propria e altrui!
Forse le motivazioni per un atteggiamento del genere vanno ricercate al di fuori degli stadi, e forse sono troppe e troppo complesse per essere generalizzate, senza osservare il caso specifico: disoccupazione, disagio giovanile, nevrosi, istinto di aggressività represso, idee rivoluzionarie o xenofobe. Penso, per esempio, agli striscioni razzisti che campeggiavano in alcuni stadi, prima che questo fosse proibito per legge. È evidente che il disagio, la prepotenza che non si sfogano in altri posti, qui, tra migliaia di persone infervorate, può trovare un suo posto.
Cause sociali, invece, potrebbero spiegare come mai Liverpool, che è una città in decadenza, con un’industria in grave crisi e tanta disoccupazione, conta un numero così alto di tifosi esagitati. Ma il fenomeno della violenza negli stadi è presente anche in altri paesi, e non solo in Inghilterra. Scene di inaudita brutalità si sono verificate recentemente anche in nazioni asiatiche o africane, a testimonianza di come non solo il calcio, ma anche l’imbecillità non conosca confini.
Infine, cerchiamo di riflettere. Sì, è vero, se la nostra squadra perde ci rimaniamo male, ma in fin dei conti gli unici a rimetterci di tasca propria sono i giocatori o i proprietari, che magari sono già miliardari. Pertanto a noi conviene continuare a goderci di questo sport solo lo spettacolo e la festa, lasciando disperazione e rabbia ad altri.

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