Dopo un interrogatorio durato per più di otto ore i due coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno ammesso di avere ucciso loro Raffella Castagna, il figlio Youssef, la madre e un'altra condomina e a ferire gravemente il marito di quest'ultima. Per questa strage sono state utilizzati due coltelli e una spranga.
A mezzanotte l'avvocato difensore Pietro Troiano aveva parlato di parziali ammissioni, ma il giorno dopo entrambe i coniugi hanno ammesso le loro responsabilità.
Inizialmente hanno mantenuto le loro posizioni, per poi cominciare a cedere ed infine ammettendo le loro responsabilità. La prima a cedere frà i due è stata la moglie.
I quotidiani che hanno fatto una ribattuta nella notte riportano che le armi usate sarebbero state due coltelli e una spranga; che nell'auto di Olindo Romano sarebbe stata trovata una traccia di sangue dell'unico sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio; che forse anche la moglie di Romano, Rosa Bazzi, ha avuto un ruolo attivo e che le armi sarebbero state fatte sparire prima di iniziare la costruzione di un alibi.
Inquirenti e investigatori erano convinti da subito che l'alibi da loro fornito non reggesse. E questo al di là dello scontrino del McDonald's sul lungolago di Como in cui i due hanno sostenuto di essere andati la sera dell'11 dicembre. Uno scontrino rilasciato alle 21:30, un'ora e mezzo dopo la strage, un'ora assolutamente compatibile con il massacro, anche se su questo punto gli investigatori sono sempre rimasti abbottonati.
Lui ha ucciso Raffaella, lei ha tagliato la gola a Youssef di due anni: "Quel bambino piangeva e io l'ho colpito". L'ha colpito al braccio e alle mani. C'è un ematoma e alcuni tagli sul corpo e sulle manine a dimostrarlo.
Per compiere i delitti hanno usato due armi da taglio ed una contundente, una spranga di ferro che poi hanno distrutto. Dei coltelli e della spranga ormai non c'è traccia, sono finiti in un inceneritore.
Subito dopo il massacro hanno appiccato l'incendio, anche questo programmato.
Intanto per le famiglie delle vittime è pronto il nullaosta per i funerali. Valeria Cherubini, la vicina di casa di Raffaella e Azouz Marzouk verrà sepolta a Montorfano, un piccolo paese tra Erba e Como, mentre i funerali di Paola Galli, la madre di Raffaella, si terranno a Erba, sabato mattina.
Le altre due vittime dell'eccidio di via Diaz, Raffaella Castagna e il piccolo Youssuf, saranno portate in Tunisia e laggiù sepolte con rito islamico, così come aveva fortemente voluto Azouz.
A mezzanotte l'avvocato difensore Pietro Troiano aveva parlato di parziali ammissioni, ma il giorno dopo entrambe i coniugi hanno ammesso le loro responsabilità.
Inizialmente hanno mantenuto le loro posizioni, per poi cominciare a cedere ed infine ammettendo le loro responsabilità. La prima a cedere frà i due è stata la moglie.
I quotidiani che hanno fatto una ribattuta nella notte riportano che le armi usate sarebbero state due coltelli e una spranga; che nell'auto di Olindo Romano sarebbe stata trovata una traccia di sangue dell'unico sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio; che forse anche la moglie di Romano, Rosa Bazzi, ha avuto un ruolo attivo e che le armi sarebbero state fatte sparire prima di iniziare la costruzione di un alibi.
Inquirenti e investigatori erano convinti da subito che l'alibi da loro fornito non reggesse. E questo al di là dello scontrino del McDonald's sul lungolago di Como in cui i due hanno sostenuto di essere andati la sera dell'11 dicembre. Uno scontrino rilasciato alle 21:30, un'ora e mezzo dopo la strage, un'ora assolutamente compatibile con il massacro, anche se su questo punto gli investigatori sono sempre rimasti abbottonati.
Lui ha ucciso Raffaella, lei ha tagliato la gola a Youssef di due anni: "Quel bambino piangeva e io l'ho colpito". L'ha colpito al braccio e alle mani. C'è un ematoma e alcuni tagli sul corpo e sulle manine a dimostrarlo.
Per compiere i delitti hanno usato due armi da taglio ed una contundente, una spranga di ferro che poi hanno distrutto. Dei coltelli e della spranga ormai non c'è traccia, sono finiti in un inceneritore.
Subito dopo il massacro hanno appiccato l'incendio, anche questo programmato.
Intanto per le famiglie delle vittime è pronto il nullaosta per i funerali. Valeria Cherubini, la vicina di casa di Raffaella e Azouz Marzouk verrà sepolta a Montorfano, un piccolo paese tra Erba e Como, mentre i funerali di Paola Galli, la madre di Raffaella, si terranno a Erba, sabato mattina.
Le altre due vittime dell'eccidio di via Diaz, Raffaella Castagna e il piccolo Youssuf, saranno portate in Tunisia e laggiù sepolte con rito islamico, così come aveva fortemente voluto Azouz.
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